I miei amici di pane e il pane di Heidi

Che, come blogger, io sia un disastro credo ormai appaia chiaro…
Non solo per settimane non scrivo nulla, ma ultimamente abbozzo post che non riesco mai a finire e per giunta, erroneamente, li pubblico…

L’estate è passata velocemente e noi abbiamo cercato di godercela.

Nonostante abbia in testa mille potenziali post, il blog non è in cima alle mie priorità, ieri però un’amica di pane* mi ha invitato a scriverne uno semiserio e quindi eccomi qui…

* come ho già scritto altrove uno degli aspetti che più mi piacciono della mia passione per il pane è l’occasione che mi offre di incrociare gente interessante in giro per il mondo. Ci sono i maestri panificatori, da ammirare e da cui apprendere trucchi, e tanti appassionati casalinghi come me, alcuni altrettanto bravi dei maestri, con cui scambiare consigli e fare due chiacchiere.

Ultimamente, pur trascurando i miei impasti, mi capita di scambiare due parole in allegria con un gruppetto di appassionati di cucina riuniti in un gruppo fb (e recentemente in un blog), apprendisti pasticcioni che non si prendono troppo sul serio e con cui è possibile anche scherzare dei propri risultati non eccelsi… In particolare c’è Lou del blog Rise of sourdough preacher, che è un’incontenibile impastatrice dall’entusiasmo contaggioso. Lei, ieri, vedendo il mio buffo pane, mi ha chiesto di scriverne un post… e, visto che è la sfitzera più esuberante che mi sia capitato di incrociare in vita mia, sono felice di dedicarle il mio…

Pane di Heidi

Il pane di Heidi

Ok, dunque, io alle mie paste madre non ho dato un nome… un po’ mi fa impressione il rapporto che qualcuno ha con il proprio blob di acqua, farina e bolle… però ammetto di provare un affetto particolare per la mia pm di segale autoprodotta… Non solo infatti si è lasciata creare senza difficoltà al primo tentativo, ma  è anche estremamente indipendente ed autonoma. Non ha bisogno di cure frequenti e sebbene, talvolta, la abbandoni per settimane, quando la riprendo ha sempre il suo buon profumo aromatico.

Due giorni fa ho realizzato di doverla rinfrescare, erano 17 giorni che giaceva silente… Nonostante non nutrissi grandi speranze ho voluto provare ad usare l’esubero per un pane integrale semplice e di facile realizzazione.

nonno heidi pane

Il risultato è un pane lievitato oltre le mie aspettative, dalla mollica compatta, ma leggera, profumato e dalla buffa forma che a me ricorda quella del pane di Heidi… Quello che il nonno scambiava con le sue caciotte, per intenderci…

Ingredienti

  • 200 g esubero pm di segale
  • 250 g acqua
  • 100 g farina integrale di grano tenero
  • 50 g farina integrale di segale
  • 150 g farina 1
  • un cucchiaio di miele
  • 10 g sale

2013-09-03 13.28.34

Procedimento

  1. Ho sciolto l’esubero in acqua con il miele nel mio ciotolone cercando di fargli fare una bella schiumetta.
  2. Gradualmente ho aggiunto le varie farine e da ultimo il sale.
  3. Ho impastato sino ad ottenere un risultato omogeneo.
  4. Nelle prime due-tre ore dall’inizio dell’impasto ho fatto due giri di pieghe a 3 semplici semplici.
  5. Ho messo a lievitare nel mio cestinetto da lievitazione e ho lasciato riposare. Poiché temevo fosse già un po’ acido per la vetusta pm ho scelto di metterlo in frigo a passare la notte ed evitare l’alzataccia per un pane dal dubbio risultato.
  6. Dopo 6-7 ore l’ho tirato fuori dal frigo e ho atteso 2-3 ore che si riacclimatasse.
  7. Ho eseguito i tagli da pagnottone di montagna.
  8. Ho infornato a 220° C per circa 35-40 minuti, con un po’ di vapore nella fase iniziale.

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Ora posso confessarlo… ho decisamente sottovalutato le capacità della mia pm e temendo che passasse la lievitazione ho infornato prima del tempo con il risultato che la pagnotta è esplosa (morale: diffidate dalle foto su internet… son fallaci 😛 )

Ah… durante le mie ricerche per il post ho trovato questa pagina fb, … ecco, sulla durata di questo non garantisco 😀 .

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11 thoughts on “I miei amici di pane e il pane di Heidi

  1. Oddio Laura mi hai fatto troppo ridere con questo post, sei mitica!
    Grazie per la citazione, ma soprattutto per avermi ascoltata e aver scritto questo post.
    Non posso non sharare sulla mia pagina Fb…
    W Heidi ed il pane che s conserva mesi 😀
    Un abbraccio e buona giornata

  2. ciao laura,
    complimenti per il blog e tutte le tue fantastiche ricette, compresa questa del pane di heidi che mi ha proprio messo di buon umore 🙂
    sono d’accordo con te, anch’io adoro il lievito di segale, un po’ perché l’ho creato io (trovo che sia una cosa bellissima ricevere la pasta madre in dono, ma farsela da soli e vederla nascere ha un suo fascino particolare) e un po’ perché è una potenza! finalmente riesco a fare dei pani integrali, i miei preferiti, che non siano macigni, usando miscele di tutti i tipi di farine e facendo anche qualche esperimento, senza seguire alla lettera le ricette che trovo in giro. una grande soddisfazione! tutto merito di questo lievito di segale che oltretutto ha un profumo fantastico, mi ricorda un po’ il mosto d’uva.

  3. Ciao Laura, ho scoperto il tuo interessantissimo blog grazie a Lella (che ho ringraziato!). Provero’ davvero a fare il pane di Heidi, per cui ho sempre provato una gran curiosita’. Vivo in Germania dove si mangia pane integrale a gogo’ e mi sto cimentando anch’io da un po’ a farmelo in casa. Per ora ho fatto solo una prova con la pasta madre a base di mele (!!). Ma penso che non sara’ il mio ultimo tentativo! Continua cosi’, aspetto la prossima ricetta! Ciao!

    • Ciao Emma, son contenta che ti piaccia la ricetta. A dire il vero questa nello specifico era un più che altro un gioco che è partito da un esubero… le proporzioni di pasta madre e farina sono in effetti esagerate nel caso di un lievito attivo e rinfrescato. In ogni caso se ti piacciono le farine integrali io ti consiglio davvero di provare a fartene una di segale.
      … Ciao e alla prossima occasione!

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