Caldo, poca voglia e lievitazione veloce.

Caldo, lievitazione accelerata e pigrizia.

In questi giorni non riesco proprio ad 2013-07-27 19.41.18immaginare di cimentarmi in impasti complessi. Credo che capiti a molti perché in giro vedo parecchie splendide ricette che si ispirano alla semplicità degli impasti delle nonne o al metodo no knead. Ieri, al grido di “less is more”, ho preparato anche io un pane semplice semplice, con una lievitazione rapida e una cottura senza tante finezze. Il procedimento da cui sono partita è quello di questo meraviglioso blog spagnolo. [non conoscendo alcune farine ho sostituito e modificato come al solito ad intuito]. 2013-07-27 19.42.54

Ingredienti

  • 325 g acqua
  • 300 g manitoba
  • 180 g pasta madre
  • 150 g farina farro
  • 50 g farina integrale di segale
  • 10 g sale

Procedimento

  1. Al posto dei 170 g di pasta madre idratata al 100% indicati nella ricetta originale, io ho utilizzato la mia PM solida. Ho fatto una sorta di pseudorinfresco (60 g acqua, 60 g pm, 60 g farina manitoba) che ho utilizzato al raddoppio che, vista la temperatura, è avvenuto dopo circa 3 ore, forse meno.
  2. Ho impastato grossolanamente in una ciotola acqua, PM, farine e sale, sino ad ottenere un impasto minimamente omogeneo e ho lasciato riposare nella ciotola 3 ore.
  3. Passato questo tempo avrei dovuto pezzare in due batard, più o meno come si vede in questo video, ma ho scelto di preformare e lasciare un sol pezzo lievitare nella ciotola per altre due ore.
  4. Ho capovolto, fatto i tagli ed infornato: 15 minuti a 250° C con vapore e 30 minuti a 200° C.

Lo ammetto non è lievitato quanto speravo, ma molto credo che sia dipeso dal non aver diviso l’impasto. Subito mi è parso un po’ umido, forse perché tagliato precocemente, ma ammetto che si è mantenuto benissimo nei due giorni successivi alla cottura.

Considerata l’estrema facilità e semplicità non mi lamento, credo che proverò a rifarlo con una farina semintegrale tipo la 1 al posto della manitoba, che per me conferisce sempre un po’ di gommosità all’impasto e pezzandolo in due pagnotte.

2013-07-27 19.41.27 2013-07-27 19.43.412013-07-27 19.44.06

Advertisement

Gemelli diversi: 100% semola rimacinata con lievito madre di grano duro e semola e integrale con lievito madre di segale

image

Nel fine settimana appena trascorso siamo andati ad una grigliata da amici argentini… Io ho portato il pane.

Ho fatto contemporaneamente due pani di semola rimacinata: uno 100% semola con lievito madre di grano tenero e l’altro 50% semola e 50% farina integrale di grano tenero con lievito madre di segale. In entrambi i casi ho proceduto con prefermento iniziale,  impasto indiretto con autolisi e lievitazione in frigo.

 

image

Ingredienti

Prefermento

Pane 100% Semola rimacinata

  • 100 g pasta madre solida di grano tenero
  • 100 g semola rimacinata di grano duro
  • 100 g acqua

Pane 50% semola rimacinata e 50% farina integrale

  • 60 g pasta madre di segale
  • 120 g acqua
  • 120 g farina integrale

Impasto

Pane 100% Semola rimacinata

  • 400 g semola rimacinata
  • 250 g acqua
  • 300 g prefermento
  • 1 cucchiaino di miele
  • 10 g sale

Pane 50% semola rimacinata e 50% farina integrale

  • 200 g semola rimacinata
  • 200 g farina integrale
  • 250 g acqua
  • 300 g prefermento
  • 1 cucchiaino di miele
  • 10 g sale

 Procedimentowpid-2013-07-19-15.53.16.jpg

  1. Preparo i prefermenti sciogliendo prima bene la pasta madre con l’acqua. (Io uso il frustino a mano e lavoro sino a far venire una bella schiumetta).
  2. Lascio i prefermenti riposare per 8-10 ore
  3. 30-40 minuti prima della fine del prefermento avvio l’autolisi di farine e acqua.
  4. Impasto i prefermenti con l’impasto di farine e acqua e col miele.
  5. Verso la fine aggiungo il sale e finisco di impastare.
  6. Eseguo su entrambi gli impasti delle pieghe a tre a 30-60-90 minuti.
  7. Lascio riposare 20 minuti e formo.
  8. Metto nei cestini da lievitazione ben ben spolverati con la semola (quella non rimacinata).
  9. Dopo 20 minuti-30 a temperatura ambiente imbusto come qui e ripongo a lievitare in frigorifero.
  10. wpid-2013-07-20-09.13.33.jpgDopo 8-10 ore estraggo dal frigorifero e mentre si riacclimata accendo il forno a 250° C con la pietra refrattaria dentro. Quando ho un solo pane lo cuocio sulla refrattaria, in questo caso, accanto alla pietra, su cui ho cotto il 100% semola, ho messo una teglia su cui ho cotto il pane semiintegrale.
  11. Ribalto sulla pala con la carta da forno ed eseguo i tagli.
  12. Inforno e cuocio per 50 minuti secondo questo schema: 15 minuti a 240° C con pentolino vapore, 15 minuti a 220° C senza pentolino vapore, 20 minuti a 200° C di cui gli ultimi 10 a fessura.
  13. Lascio raffreddare su una griglia.

gemelli diversi semola 3 gemelli diversi sem int 1 gemelli diversi semola 2

gemelli diversi sem int 2

Fougasse alle erbe aromatiche e pasta madre – Fougasse with aromatic herbs and sourdough – Fougasse aux herbes aromatiques et au levain

2013-07-17 18.06.45Sono tornata dalle ferie in Francia con la ferma intenzione di cimentarmi, insieme alla mia pasta madre, nelle fougasse. Ho fatto una ricerca in rete per cercare una ricetta rodata, ma ne sono uscita con le idee ancor più confuse. Molti panificatori, soprattutto americani, spesso confondono la fougasse e la focaccia e preparano questo pane francese con l’impasto della focaccia, ma a mio avviso non è quello che mangio e apprezzo io oltralpe. Ho quindi deciso di procedere preparando l’impasto che uso per le baguette.

Ecco io ora lo scrivo così, ma trovare il proprio impasto per baguette non è cosa facile, o almeno non lo è stato per me.

Ho fatto tanti tentativi e provato tante ricette, come ad esempio, quella di Eva di Fables de Sucre ed ora ho messo a punto l‘impasto per baguette e per fougasse che mi sembra funzionare:

Ingredienti per due fougasse da circa  400-450 g

Prefermento2013-07-17 18.15.13

  • 50 g pasta madre da frigorifero
  • 50 g acqua
  • 50 g farina 1

Impasto

  • 500 g farina 1
  • 350 g acqua
  • 150 g prefermento
  • 1 cucchiaino di malto d’orzo
  • 10 g sale

Procedimento

  1. La sera prima preparo il prefemento sciogliendo la pasta madre nell’acqua, col frustino sbatto bene sino ad ottenere una schiumetta, poi unisco la farina e lascio a temperatura ambiente tutto la notte.
  2. La mattina preparo l’autolisi con farina e acqua e lascio a riposo per 20-30 minuti.
  3. Passato questo tempo unisco il prefermento ed il malto e comincio ad impastare.
  4. Verso la fine aggiungo il sale e procedo ad impastare.
  5. Io lascio l’impasto nella ciotola e procedo per 3-4 volte ad un giro di pieghe fatte con l’aiuto della spatola.
  6. Quando l’impasto sembra aver preso una buona consistenza chiudo la ciotola (io ne ho una col coperchio) e la ripongo in frigo per 8-10 ore.
  7. Tiro fuori e da freddo divido in due l’impasto. In questa fase pongo attenzione a non manipolarlo troppo e a mantenerlo costantemente nella stessa posizione, cioè sia nell’estrarlo dalla ciotola, sia nel pezzarlo, mantengo la parte rivolta verso l’alto sempre rivolta verso l’alto e quella rivolta verso il basso sempre rivolta verso il basso.
  8. Lascio che si acclimati e lo schiaccio prima coi polpastrelli, poi con il mattarello e procedo ai tagli più o meno come indicato in questo video.
  9. Una volta formate le fougasse le spennello con l’olio in cui ho precedentemente messo a macerare un po’ di erbe aromatiche ed uno spicchio di aglio e spolvero di abbondanti erbe aromatiche.
  10. Inforno a 220° C per 25 minuti o sino a quando il colore della crosta mi soddisfa (a volte può sembrare cotto e non esserlo).
  11. Estraggo, faccio raffreddare sulla griglia.
  12. Taglio e distribuisco ai famigliari in giubilo.

2013-07-17 18.11.59

2013-07-17 18.12.13

2013-07-17 18.13.54

panissimo

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di luglio di Panissimo, sul blog Indovina chi viene a cena http://sonoiosandra.blogspot.it/2013/07/panissimo-6-al-via-la-raccolta-di.html

A merenda: pane e cioccolato!

image

Ho già confessato di non essere brava coi lievitati dolci, ma la verità è che le brioches in famiglia non hanno grande successo. Pane e cioccolata, però piace anche a noi!

Oggi per la merenda delle bambine e dei loro amici ho fatto questi panini semi integrali al cioccolato.

image

Questa mattina ho rinfrescato la mia pasta madre di segale. [Avrò modo di parlarvene: l’ho creata io e ne vado particolarmente orgogliosa. È molto adatta ad impasti con farine integrali e posso tranquillamente rinfrescarla ogni 10 giorni senza che si rovini.]

Trovandomi con un po’ di esuberi ho pensato di preparare ai bambini dei panini con gocce di cioccolato che fossero rustici, ma leggeri.

La scelta delle farine, lo ammetto, ha avuto anche funzione ‘svuotadispensa’.

Ingredienti per 8 panini

  • 100 g esubero pasta madre di segale
  • 200 g farina integrale
  • 200 g farina 00 (avrei usato 1 o 0, ma sono un po’ a secco…)
  • 300 g acqua
  • 5 g sale
  • un cucchiaino di miele
  • 40 g gocce di cioccolato congelate
  • semola per formare le palline

A posteriori forse avrei messo un po’ più di sale e di cioccolato…

imageProcedimento

  1. Per prima cosa sciolgo l’esubero nell’acqua con il miele; io uso un frustino e sbatto sino ad ottenere una bella schiumetta.
  2. Poi aggiungo a pioggia le varie farine e comincio ad impastare.
  3. Alla fine aggiungo il sale e poi le gocce di cioccolato congelate. (Dopo questa fase è meglio cercare di manipolare molto poco l’impasto per evitare di far sciogliere il cioccolato.
  4. Una volta terminato l’impasto l’ho messo a lievitare nella ciotola col coperchio per 2 ore e mezza.
  5. A questo punto formo le palline con l’aiuto della semola (io ne ho fatte 8 da circa 115 g, forse sarebbe meglio una pezzatura più piccola) e le metto a lievitare coperte sulla teglia con la carta da forno.
  6. Passate altre due ore (dipende molto dalla temperatura dell’ambiente) cuocere in forno caldo 15 minuti a 200° e 10 a 180°.

[Il taglio che vedete nella foto è stato  fatto a caldo, nel tentativo estremo di fotografarli prima che finissero nelle giovani fauci.]

È una ricetta facile e veloce con tutta la semplicità di pane e cioccolato…

Il mio pane alla pasta madre – My Sourdough Bread – Mon pain au levain

Pare che la pasticceria sia una scienza esatta… che, coi dolci, il dosaggio degli ingredienti e le tecniche utilizzate debbano essere precisi… non so se sia vero, ma, in tal caso, è uno dei motivi per cui coi dolci sono negata.

Col pane è diverso, almeno per me.

Panifico da poco, per cui non voglio millantare un’esperienza che non ho, ma per come la vedo io “fare il pane” è un’attività piuttosto istintiva ed intuitiva, in modo particolare con la pasta madre.

La lievitazione naturale, infatti, è influenzata da molte variabili: età e tipo di pasta madre, temperatura dell’ambiente, qualità dell’acqua e della farina e molte altre, più o meno provate scientificamente, come pressione atmosferica e fasi lunari. Per quanto consigli e metodi degli esperti siano sempre utili, col tempo e la sperimentazione, si impara a conoscere meglio la propria pasta madre e il suo specifico modo di reagire.

I panificatori casalinghi più metodici sono capaci di appuntarsi variabili (ingredienti usati, sostituiti o omessi, temperatura, tempi di lievitazione e cottura) e risultati, in modo da correggere e personalizzare le ricette.

Io, ovviamente, non sono così. Per i primi esperimenti ho cercato di seguire il più possibile istruzioni rodate trovate in rete. Poi, alternando discreti successi e clamorosi fallimenti, ho cominciato a comprendere per quali pani sono più portata, quali farine mi piacciono di più e quali tipi di impasto e di lievitazione mi sono più congeniali.

Sebbene io continui ovviamente ad affidarmi all’esperienza e alle ricette di chi panifica da tempo,  ho cominciato a fare esperimenti senza rifarmi ad istruzioni precise, ma seguendo l’intuito, come per il pane al farro di qualche giorno fa.

Poiché, con mio sommo dispiacere con-sorte e prole non adorano i pani integrali, ho messo a punto una ricetta per un pane bianco (con farina 1, idratato circa al 70%) che ha esattamente le caratteristiche che piacciono a noi tutti: crosta spessa e croccante, mollica leggera, ben alveolata, ma non troppo … altrimenti niente pane e marmellata o bruschette!

Immagine

Ingredienti per una pagnotta da un chilo circa

  • 150 g pasta madre [PM] rinfrescata
  • 550 g farina 1
  • 400 g acqua tiepida (300-350 g per l’autolisi iniziale + 50-100g a fine impasto con il sale)
  • un cucchiaino di malto d’orzo
  • 10 g sale

Procedimento

  1. Io d’abitudine rinfresco la pasta madre una volta ogni 5 giorni, se mi capita di panificare con maggiore frequenza (cioè quasi sempre) prelevo solo la pasta madre che mi serve per averne, da rinfrescata, la quantità richiesta dalla ricetta, quindi, per 150 g, prelevo 60 g e la rinfresco (60+60+30).
  2. Una ventina di minuti prima del raddoppio, procedo all’autolisi mescolando grossolanamente la farina e una parte di acqua e lascio a riposo sino a quando la PM è raddoppiata.
  3. A questo punto comincio a mescolare l’impasto di farina e acqua, PM e malto.
  4. In ultimo aggiungo il sale e la restante acqua.
  5. Procedo ad impastare sino a quando l’impasto non risulta incordato, cioè bello elastico [prometto di mettere al più presto qualche link con le spiegazioni dei termini tecnici]. Io non ho l’impastatrice, mi piace e mi diverte fare a mano nel mio bel ciotolone e coi miei begli attrezzini [seguirà post sugli attrezzini… considerate che il panificatore è un po’ geek…], ma talvolta mi sembra di non arrivare mai al punto giusto. In quei casi chiedo aiuto alla macchina del pane (che attende polverosa in un angolo di essere ancora utile) e alla sua funzione ‘solo impasto’ ed in 5 minuti ho risolto. Quando è pronto lascio a riposare l’impasto in una ciotola chiusa o ricoperta di pellicola.
  6. Dopo mezzora di riposo faccio un giro di pieghe a tre sulla spianatoia e poi ripongo nuovamente l’impasto a riposare nella ciotola e ripeto altre due volte (a 30, 60 e 90 minuti).
  7. Dopo circa due ore dall’inizio dell’impasto formo e metto a lievitare in un cestino ben spolverato di semola. (Ho imparato che si può essere generosi con la semola, si fa sempre tempo a spolverarla via, ma se l’impasto si appiccica è difficile da risolvere… mi è successo una sola volta, ma ancora mi rode…).
  8. Dopo un breve riposo chiudo e imbusto il cestino e lo metto a lievitare lentamente in frigo.
  9. Dopo circa 10 ore tiro fuori il cestino dal frigo e lo lascio a temperatura ambiente per un’ora e mezza (sono tempi estivi.. probabilmente col freddo ci vorrebbe più tempo.). Intanto accendo il forno a 250° C.
  10. Una volta acclimatato l’impasto lo giro sulla pala ricoperta da carta da forno e effettuo i tagli (o almeno ci provo…).
  11. Inforno su pietra refrattaria e cuocio per un’ora secondo questo schema appreso dai blog maestri: – 20 minuti a 240-250° con pentolino vapore, – poi tolgo il pentolino e metto a 220° per altri 20 minuti, – ed infine a 200-180° per i restanti 20 minuti, gli ultimi 10 col forno aperto a fessura.
  12. Lascio raffreddare su una griglia.
  13. Divoro.

miopane4

miopane1

miopane2

miopane3

Nostalgia della Corsica – Uova in cocotte

La vita incalza, ma una capatina qui la voglio fare.

Ieri giornata lunga, bella e piacevole, ma lunga.

L’idea di cucinare proprio non mi entusiasmava, ma la famiglia sembra poco disponibile a saltare la cena.

Fortunatamente, mentre fissavo inebetita il frigo in cerca di un’idea a sbattimento limitato,  è venuta in mio aiuto la primogenita che, passando casualmente dalla cucina, mi dice: “Ehi mamma poi ci rifai le uova in cocotte che ci avevi fatto?”.

Grande!

***

Nonostante tutte le possibili teorie cospirazioniste che possono celarsi dietro alle tessere punti del supermercato, io, lo ammetto,  ho una perversa passione per le raccolte premi. Benché tenti di sottrarmi, quei cataloghi che promettono “gratuitamente” oggettucoli vari che  mai mi sognerei di acquistare,  esercitano su di me grande attrazione. L’anno scorso, per la cena di capodanno, “mi sono regalata” un utilissimo spiralatore per ananas (mai più senza) e un bellissimo servizio da 6 cocotte da forno.

Dopo averle usate quella sera per le porzioni singole di cotechino e lenticchie,  mi sono servite per fare le uova che ricordava la creatura, queste, e poi più niente.

Il frigo non è proprio ben fornito, ma ho delle uova, della ricotta e un po’ di formaggi e salumi corsi, souvenir delle vacanze.

Ingredienti per 4 cocotte: 

uovacocotteingredienti

  • una confezione di ricotta da 250 g;
  • 4 uova
  • lonzu corso
  • formaggio di capra corso
  • erbe aromatiche del “Maquis”
  • 2 cucchiai di olio
  • sale e pepe

Procedimento:

  1. Mettere la ricotta in una ciotola  con l’olio, le erbe il sale e il pepe e mescolare;
  2. dividere l’impasto nelle 4 cocotte e creare una conca al centro di ciascuna;
  3. rompere le uova e adagiarle nelle conche sulla ricotta;
  4. tagliare a scagliette il formaggio di capra e il lonzu e distribuire sulle uova;
  5. chiudere le cocotte con il loro coperchio e metterle in una teglia con due dita d’acqua;
  6. infornare a 180° C e cuocere a bagnomaria per 20 minuti,
  7. estrarre con attenzione la teglia e con cautela tirare fuori le cocotte;

uovacocottebagnomaria

Sollevando il coperchio la cucina si è riempita di aromi del maquis e per un attimo sono stata di nuovo sull’Île de Beauté.

Io le ho servite accompagnate da un’insalata di pomodori e basilico ed il mio pane al farro.

uovacocottefine

Buon appetito e alla prossima!

 

Post post…

Rileggendo con le mie figlie mi sono sentita fare due appunti: uno relativo ad un errore ortografico assurdo che ho corretto, ma che il mio orgoglio non dimenticherà facilmente; l’altro relativo al fatto che caprino e lonzu corso forse non sono reperibili da tutti… Per sedare la prole aggiungo che ovviamente va bene qualsiasi caprino a pasta stagionata e qualsiasi salume magro e affumicato, come ad esempio lo speck, mentre le erbe del maquis si possono sostituire con quelle provenzali, o con del timo fresco.

Pane al farro e lievito madre di segale – Pain d’ épeautre au levain de seigle – Spelled bread and sourdough rye

La panificazione casalinga col metodo della lievitazione naturale  non è troppo complicata, ma in effetti richiede o grandi disponibilità di tempo o buone capacità organizzative.

Quando ho iniziato a fare il pane, qualche mese fa, mi ero immaginata una routine fatta di impasti, passaggi in frigo ed infornate serali che si inseriva abbastanza bene nelle dinamiche familiari ed in effetti avevo preso, tutto sommato, un buon ritmo.

Ecco… le vacanze al mare hanno fatto saltare ogni routine ed  il rientro, tra infinita ‘filiera del bucato’, bonifica da polvere, ragni e peli dei vari pelosi in casa e diserbo in orto e giardino è una battaglia su più fronti che complica non di poco il ritorno all’organizzazione.

Complice il caldo e l’abbondanza di esuberi di lievito madre, causa rinfreschi del ritorno, in questi giorni ho fatto alcuni esperimenti, molte piadine (che mi evitano l’uso del forno…) e questo pane al farro con lievito di segale.

wpid-20130709095719.png
È fatto con soli 40 grammi del mio lievito madre autoprodotto di segale, con un prefermento che ha riposato 4 o 5 ore.

Ingredienti per due pani da circa 700 g

Prefermento

  • 40 g lievito di segale
  • 100 g acqua
  • 100 g farina 1

Impasto

  • 400 g farina farro
  • 500 g farina 1
  • 700 g acqua
  • 1 cucchiaino di malto d’orzo
  • 2 cucchiaini di sale

Procedimento impasto

  1. Preparare il prefermento sciogliendo bene il lievito di segale nell’acqua e aggiungendo la farina sino ad ottenere un composto omogeneo e lasciare riposare 4 o 5 ore (questo col caldo di questi giorni, altrimenti anche una notte);
  2. quando il prefermento è bello montato e bolloso scioglierlo nell’acqua con il malto;
  3. aggiungere gradatamente la farina ed impastare;
  4. da ultimo aggiungere sale e far riposare mezzora;
  5. procedere a 2 o 3 giri di pieghe intervallati da intervalli di mezzora;
  6. formare e riporre nei cestini da lievitazione ben coperti, io odio la pellicola ed uso (e riuso) dei sacchetti frigo;wpid-20130709095818.png
  7. a questo punto si può scegliere se riporre in frigo (e allora bisogna prevedere almeno un’ora a TA (temperatura ambiente), o far lievitare a TA per 4 o 5 ore. (io, avendo finito all’una di notte, avevo immaginato 6 ore,  purtroppo, sempre a causa del caldo di questi giorni, quando mi sono svegliata h trovato le pagnotte belle belle lievitate, ma il tempo di scaldare il forno ha fatto un po’ passare la lievitazione.

Cottura

Io procedo quasi sempre così (ho imparato dai miei blog di riferimento!):

  • forno alla massima temperatura (250°), pietra refrattaria e pentolino vecchio ad arroventarsi;
  • acqua nel pentolino per creare vapore;
  • inforno (a seconda della pezzatura prevedo 1 ora o 40 minuti come in questo caso;
  • dopo una decina di minuti tolgo il pentolino e abbasso a 200° la temperatura;
  • gli ultimi 10 minuti con forno aperto a fessura;
  • raffreddamento su una griglia.

alla prossima.

Gaufres au levain – Sourdough waffles – Cialde alla pasta madre

image

Io quando rientro dalle ferie ho sempre un insano desiderio di portarmi a casa qualcosa che mi evochi, nel quotidiano, il ricordo della vacanza. Non conchiglie soprammobili o statuette segnatempo, ma cibo e accessori per la cucina.

Qualche anno fa, di ritorno dalla Francia, con la macchina già stracarica, ho costretto la famiglia ad una fermata in un negozio di elettrodomestici per acquistare una macchina per le gaufres, per potermi gustare anche a casa questo dolce in Italia poco diffuso.

Le gaufres sono dei dolci diffusi soprattutto in Belgio e Francia, noti anche come waffles, parenti degli anglosassoni pancakes.

Le ho fatte spesso con il lievito chimico per dolci, ma ora che mi sono data alla pasta madre ho provato una ricetta che prevedesse la lievitazione naturale.

Solitamente le mangiamo con marmellata, crema al cioccolato, sciroppo d’acero e tutto ciò che ci ispira la nostra ingordigia, ma si possono anche gustare anche in semplicità con solo zucchero a velo spolverato.

Ingredienti per una decina di gaufres

Prefermento* (da fare la sera prima se desiderate mangiarle a colazione):

  • 250 g di farina (io ho usato una 0)
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 250 ml di latticello [baubeurre in francese o buttermilk; io non ne avevo e ho sostituito con latte scremato e limone lasciato a riposo una decina di minuti
  • 125 g di pasta madre solida (io l’ho presa da frigo rinfrescata il giorno prima, ma a mio avviso si possono usare anche gli esuberi)

Impasto gaufres

  • il prefermento
  • 2 uova
  • 70 g burro fuso
  • un cucchiaino di sale
  • un cucchiaino di bicarbonato

Preparazione

  1. La sera prima preparate il prefermento* mescolando pasta madre, farina, zucchero e latticello e lasciate riposare a temperatura ambiente;
  2. La mattina l’impasto si presenterà tutto bello “bolloso”prefermento guafres
  3. In una ciotola mescolate le uova e il burro fuso, ed uniteli al prefermento;
  4. Aggiungete il sale e il bicarbonato e mescolate bene, l’impasto reagirà facendo ulteriori bolle;
  5. Scaldate la piastra per le gaufres, cuocetele sino a quando saranno belle dorate e gustatele come più vi piace.

[* probabilmente il temine prefermento non è corretto, ma non sapevo come chiamarlo]

Fonte: http://aventuresculinairesdekiki.blogspot.it/2012/03/gaufres-au-levain.html