La vita incalza, ma una capatina qui la voglio fare.
Ieri giornata lunga, bella e piacevole, ma lunga.
L’idea di cucinare proprio non mi entusiasmava, ma la famiglia sembra poco disponibile a saltare la cena.
Fortunatamente, mentre fissavo inebetita il frigo in cerca di un’idea a sbattimento limitato, è venuta in mio aiuto la primogenita che, passando casualmente dalla cucina, mi dice: “Ehi mamma poi ci rifai le uova in cocotte che ci avevi fatto?”.
Grande!
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Nonostante tutte le possibili teorie cospirazioniste che possono celarsi dietro alle tessere punti del supermercato, io, lo ammetto, ho una perversa passione per le raccolte premi. Benché tenti di sottrarmi, quei cataloghi che promettono “gratuitamente” oggettucoli vari che mai mi sognerei di acquistare, esercitano su di me grande attrazione. L’anno scorso, per la cena di capodanno, “mi sono regalata” un utilissimo spiralatore per ananas (mai più senza) e un bellissimo servizio da 6 cocotte da forno.
Dopo averle usate quella sera per le porzioni singole di cotechino e lenticchie, mi sono servite per fare le uova che ricordava la creatura, queste, e poi più niente.
Il frigo non è proprio ben fornito, ma ho delle uova, della ricotta e un po’ di formaggi e salumi corsi, souvenir delle vacanze.
Ingredienti per 4 cocotte:
- una confezione di ricotta da 250 g;
- 4 uova
- lonzu corso
- formaggio di capra corso
- erbe aromatiche del “Maquis”
- 2 cucchiai di olio
- sale e pepe
Procedimento:
- Mettere la ricotta in una ciotola con l’olio, le erbe il sale e il pepe e mescolare;
- dividere l’impasto nelle 4 cocotte e creare una conca al centro di ciascuna;
- rompere le uova e adagiarle nelle conche sulla ricotta;
- tagliare a scagliette il formaggio di capra e il lonzu e distribuire sulle uova;
- chiudere le cocotte con il loro coperchio e metterle in una teglia con due dita d’acqua;
- infornare a 180° C e cuocere a bagnomaria per 20 minuti,
- estrarre con attenzione la teglia e con cautela tirare fuori le cocotte;
Sollevando il coperchio la cucina si è riempita di aromi del maquis e per un attimo sono stata di nuovo sull’Île de Beauté.
Io le ho servite accompagnate da un’insalata di pomodori e basilico ed il mio pane al farro.
Buon appetito e alla prossima!
Post post…
Rileggendo con le mie figlie mi sono sentita fare due appunti: uno relativo ad un errore ortografico assurdo che ho corretto, ma che il mio orgoglio non dimenticherà facilmente; l’altro relativo al fatto che caprino e lonzu corso forse non sono reperibili da tutti… Per sedare la prole aggiungo che ovviamente va bene qualsiasi caprino a pasta stagionata e qualsiasi salume magro e affumicato, come ad esempio lo speck, mentre le erbe del maquis si possono sostituire con quelle provenzali, o con del timo fresco.