La panificazione casalinga col metodo della lievitazione naturale non è troppo complicata, ma in effetti richiede o grandi disponibilità di tempo o buone capacità organizzative.
Quando ho iniziato a fare il pane, qualche mese fa, mi ero immaginata una routine fatta di impasti, passaggi in frigo ed infornate serali che si inseriva abbastanza bene nelle dinamiche familiari ed in effetti avevo preso, tutto sommato, un buon ritmo.
Ecco… le vacanze al mare hanno fatto saltare ogni routine ed il rientro, tra infinita ‘filiera del bucato’, bonifica da polvere, ragni e peli dei vari pelosi in casa e diserbo in orto e giardino è una battaglia su più fronti che complica non di poco il ritorno all’organizzazione.
Complice il caldo e l’abbondanza di esuberi di lievito madre, causa rinfreschi del ritorno, in questi giorni ho fatto alcuni esperimenti, molte piadine (che mi evitano l’uso del forno…) e questo pane al farro con lievito di segale.
È fatto con soli 40 grammi del mio lievito madre autoprodotto di segale, con un prefermento che ha riposato 4 o 5 ore.
Ingredienti per due pani da circa 700 g
Prefermento
- 40 g lievito di segale
- 100 g acqua
- 100 g farina 1
Impasto
- 400 g farina farro
- 500 g farina 1
- 700 g acqua
- 1 cucchiaino di malto d’orzo
- 2 cucchiaini di sale
Procedimento impasto
- Preparare il prefermento sciogliendo bene il lievito di segale nell’acqua e aggiungendo la farina sino ad ottenere un composto omogeneo e lasciare riposare 4 o 5 ore (questo col caldo di questi giorni, altrimenti anche una notte);
- quando il prefermento è bello montato e bolloso scioglierlo nell’acqua con il malto;
- aggiungere gradatamente la farina ed impastare;
- da ultimo aggiungere sale e far riposare mezzora;
- procedere a 2 o 3 giri di pieghe intervallati da intervalli di mezzora;
- formare e riporre nei cestini da lievitazione ben coperti, io odio la pellicola ed uso (e riuso) dei sacchetti frigo;
- a questo punto si può scegliere se riporre in frigo (e allora bisogna prevedere almeno un’ora a TA (temperatura ambiente), o far lievitare a TA per 4 o 5 ore. (io, avendo finito all’una di notte, avevo immaginato 6 ore, purtroppo, sempre a causa del caldo di questi giorni, quando mi sono svegliata h trovato le pagnotte belle belle lievitate, ma il tempo di scaldare il forno ha fatto un po’ passare la lievitazione.
Cottura
Io procedo quasi sempre così (ho imparato dai miei blog di riferimento!):
- forno alla massima temperatura (250°), pietra refrattaria e pentolino vecchio ad arroventarsi;
- acqua nel pentolino per creare vapore;
- inforno (a seconda della pezzatura prevedo 1 ora o 40 minuti come in questo caso;
- dopo una decina di minuti tolgo il pentolino e abbasso a 200° la temperatura;
- gli ultimi 10 minuti con forno aperto a fessura;
- raffreddamento su una griglia.
alla prossima.